Ciao Going Expat people,

oggi un articolo diverso dal solito. Non vi racconteró di viaggi, non vi daró info sulla vita all’estero e non parleró di tradizioni.

Di cosa parlo allora? Parlo delle sfide che questa vita che ci siamo scelti ci mette davanti e di come, a volte, é difficile accettare che certe cose succedano (o non succedano) anche nel nostro Paese expat. Sí! Le cose, o almeno alcune, per le quali ce ne siamo andati dal nostro Paese, possono ripresentarsi ovunque e metterci in crisi come mai.

E allora che si fa?

Sfie e aspettative: non é tutto rose e fiori!

Se mi seguite sui social, e ancora meglio se mi conoscete di persona, sapete che sono spesso positiva e ottimista, sebbene faccia anche i conti con la realtá e quindi non sono fuori dal mondo e non credo che non esistano le sfide e le cose negative, ne ho vissute direttamente e indirettamente. Come tutti del resto.

Quello che intendo dire é che non é facile togliermi il sorriso o stressarmi. Faccio 100 cose al giorno e quando ne faccio 90 mi sembra di non aver concluso nulla.

Ma veniamo a noi, perché questo non é certo un articolo autocelebrativo.

Cosa succede spesso nella mente di un expat? Di chi é andat* via perché si sentiva sottovalutat*, sprecat*? Di chi voleva un Paese e una situazione lavorativa piú meritocratica?

Sopratutto, cosa succede nella testa di chi ha pensato di potersi fidare quando queste certezze crollano e succede quello che anni prima ha vissuto nel Paese da cui fieramente é andat* via?

Ti senti stupid*, credi di aver sbagliato tutto e di esserti sopravvalutat* ma sopratutto, come lo dici a tutti che certe cose succeddono ovunque ed é successa di nuovo a te, proprio lí dove pensavi che no, non sarebbe successo?

Non siamo super eroi

Nonostante sia facile pensare alla parola fallimento in questo scenario, si tratta di esperienze ed é normale che accadano. Peró tu le vivi come un fallimento e aumentano il senso di colpa.

Sono venuta all’estero per vari motivi, tra questi motivi c’era la possibilitá di carriera, la meritocrazia, quel sogno di fare quel passetto in piú e te lo hanno anche promesso…ma non é successo e mi sento come se avessi preso le misure sbagliate. Posso ancora provare? Ovviamente! Ma adesso sento di non avere le forze.

La prima parola che mi viene in mente é fallimento, e vorrei non fosse cosí, e razionalmente so che non é cosí… ma le emozioni la fanno da padrone. Allora ho deciso di scriverlo e forse, le emozioni, le sensazioni belle e brutte, le montagne russe dell’espatrio ve le racconteró in un libro che forse scriveró quest’anno!

Ma intanto eccomi, a dirvi che tutti pensiamo di aver fallito, che a tutti casca il mondo addosso, ma tutti possiamo rialzarci e sopratutto possiamo vedere quali sono le differenze e cosa ci fa dire che in fondo, anche in questa fase, abbiamo fatto la scelta giusta.

Non siamo super eroi, o forse, nel nostro piccolo, un pochino lo siamo tutti?

sfide e aspettative all´estero

Nonostante tutto ho fatto la scelta giusta!

Sto vivendo un forte momento di stress ma sapete cosa? Posso prendere una pausa dal lavoro senza essere derisa, senza che questa cosa abbia conseguenze su di me in seguito, senza che venga definita una debole e non adatta al lavoro sotto stress. Che poi la richiesta di lavorare sotto stress qui nei Paesi Bassi non l’ho mai letta.

La salute mentale in questo Paese ha un’importanza enorme, piú di quella fisica! Le aziende hanno programmi di supporto piú o meno intenso, i medici (di base e aziendali) ti aiutano a sentirti a tuo agio nelle scelte che devi affrontare.

In base al lavoro che fai e agli anni di anzianitá in azienda puoi chiedere un periodo di sabbatico, non retribuito certo, ma in generale (sempre considerando le varianti di cui sopra) 3 mesi si riesce a gestirli.

Se la situazione precipita, la malattia per esaurimento nervoso, piú comunemente nota come burn-out, é assolutamente garantita e no, non dvi dare spiegazioni di nulla.

Se ripenso a quando sono stata stressata in Italia, la poca importanza che l’azienda ha dato a questo aspetto, la totale mancanza di supporto, allora mi dico che sí, ho fatto la scelta giusta, nonostante tutto! 

Perché il Paese delle meraviglie non esiste, perché i problemi li abbiamo tutti e ovunque MA come i problemi possono essere gestiti, la serenitá di poterli gestire, quella no, non é ovunque.

Di questo tema ha anche parlato Serena aka faccio come mi pare sul suo video youtube.

Qual é la vostra esperienza? vi va di raccontarmelo nei commenti?

A presto

Rossella